Avv Giuseppe Terrasi
presentazione


Il mio è stato ed è un percorso “non lineare”, che mi ha insegnato molto della giustizia nella quale oggi credo e che pratico. 

Sono nato a Palermo nel 1974, ho fatto studi classici e mi sono laureato in Giurisprudenza a Milano in Università Cattolica. Prima di stabilire il mio Studio Legale a Milano ho lavorato per molti anni in contesti internazionali e mi sono occupato della difesa dei diritti nelle situazioni più estreme e compromesse.

Ho trascorso nella ex Jugoslavija una parte importantissima della mia vita. A partire dal 1993, anno in cui per la prima volta sono stato in un campo profughi, ho voluto entrare sempre più a contatto con la guerra, della quale cercavo di capire la natura. Ho capito, tra le altre cose, che si era sostituita alla giustizia e che era diventata il pretesto per regolare con la violenza un’infinità di conti privati.

Ho vissuto a Sarajevo, a Srebrenica, a Prijedor, a Belgrado, in anni difficilissimi. Ho imparato, riconoscendone la violazione, cosa fossero i diritti umani e cosa fossero i diritti fondamentali. Ho imparato anche a sapermi muovere in ogni contesto, anche il più ostile, e a saper riconoscere, prevenire e gestire ogni tipo di rischio.

Ho preso coscienza dell’immenso valore della giustizia, con la “g” minuscola, quella della quale mi posso occupare direttamente, quella studiata all’università e quella quotidiana, praticata nelle aule dei tribunali. Ne ho preso coscienza perché ho fatto esperienza della sua mancanza.

È così, ed è per questo che sono diventato avvocato, e che l’esperienza fatta si è trasformata nell’ossatura del mio credo professionale.

Penso che il fatto che la giustizia non sia perfetta, che sia lunga, incerta e criticabile, non possa diventare un alibi per non praticarla.

Penso e credo di avere il dovere di praticarla perché per tutti noi è una risorsa immensa, salvaguardia della possibilità di risolvere i problemi senza fare ricorso alla legge del più forte, con la certezza di essere giudicati seriamente, all’interno di un processo nel quale sentirsi garantiti, assistiti e difesi.

Oggi mi sento fiero ogni volta che indosso la toga a favore di un imputato o di una parte civile, di una persona fisica o di una società, perché so che sto, con coscienza, contribuendo alla pratica della giustizia.

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